Le difficoltà specifiche si possono esprimere attraverso canali diversi: sintomi psichici, comportamentali, somatici di un componente, disagio familiare o/e elevata conflittualità e segnalano problematiche all'interno del nucleo che necessitano di essere affrontate tempestivamente e risolte in modo adeguato.
Di fronte alla necessità della famiglia di superare il disagio che sta sperimentando, la fase di empasse in cui si trova e ritrovare benessere personale e familiare, la terapia familiare sistemico-relazionale è il trattamento d'elezione per apportare un cambiamento nella situazione in atto.
Spesso la famiglia in situazioni di difficoltà tende ad agire, in modo inconsapevole, dinamiche relazionali, comportamenti ripetitivi e tentate soluzioni che sostengono e alimentano il disagio anziché risolverlo.
Nella terapia familiare, il problema che la famiglia porta in terapia viene contestualizzato e compreso nel suo significato, alla luce di più livelli di osservazione: quello delle relazioni che in essa intercorrono, della sua storia evolutiva, della fase del ciclo vitale che sta attraversando, delle storie personali dei suoi componenti e delle famiglie d'origine.
Il percorso di terapia familiare è volto ad eliminare le difficoltà, intervenendo sulle dinamiche interattive disfunzionali in atto e facendo leva sulle risorse e potenzialità latenti della famiglia per condurla alla soluzione delle problematiche e ad un nuovo equilibrio che possa consentire il benessere personale dei suoi membri e quello dell'intera famiglia.
Nelle difficoltà della coppia coniugale, della famiglia e per i disagi dell'infanzia e dell'adolescenza.
All'inizio di ogni terapia, il terapeuta formula, congiuntamente alla famiglia, il "contratto terapeutico" un accordo inerente a obiettivi terapeutici, durata approssimativa della terapia, cadenza delle sedute (spesso quindicinali), onorario e lo svolgimento del percorso psicoterapeutico.